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la chiesa parrocchiale

La chiesa parrocchiale di Lonate Ceppino, dedicata ai santi Pietro e Paolo, fu edificata tra il 1930 ed il 1933. Da tempo le cronache parrocchiali denunciavano l’inadeguatezza della vecchia parrocchiale di San Pietro, non più sufficiente a contenere i fedeli. Lo sviluppo industriale delle aziende insediatesi lungo il fiume Olona (cartiere, oleifici, pettinifici, tintorie) e non solo, portò infatti a un considerevole incremento demografico. A dare tuttavia l’impulso alla decisione di erigere una nuova chiesa, anziché ampliare quella preesistente, fu il lascito di £ 300.000 elargito da Pietro Antonio Taglioretti. Una volta individuato e acquistato il terreno in una zona esterna del paese che si estendeva verso Tradate, iniziarono le pratiche per la scelta del progettista. All’ingegnere varesino Mario Ingrami, che propose dei progetti di gusto classico ispirati al rinascimento lombardo, fu preferito il progetto dell’architetto Ugo Zanchetta di Milano. Egli propose un edificio “moderno” a pianta centrale che “echeggiava il Pantheon di Roma e la chiesa di San Carlo al Corso di Milano”. Dopo qualche riserva il progetto fu approvato e iniziarono i lavori con l’entusiasta partecipazione di tutta la cittadinanza. Già nella primavera del 1929 il parroco don Angelo Tettamanzi inizia a procurarsi gratuitamente parte delle materie prime, come sabbia e ghiaia che vengono estratte dal fiume Olona, mentre le ragazze raccolgono uova dalle corti per essere vendute al seminario di Venegono Inferiore. La costruzione viene appaltata alla ditta Poletti di Tradate. Il 4 ottobre del 1930 il cardinal Alfredo Ildefonso Schuster pone la prima pietra. Nell’arco dell’anno 1930 vengono costruite le pareti e nel febbraio del 1932 la ditta Sommaruga di Milano può innalzare la cupola che misura 24 metri di diametro e 12 di altezza, escluso il cupolino, e che viene realizzata senza alcuna armatura impiegando ben 70.000 mattoni forati. L’interno della chiesa è caratterizzato dalla cupola maestosa che sormonta lo spazio incavo circolare su cui si aprono, oltre all’abside maggiore, le cappelle dell’Immacolata, del Sacro Cuore di Gesù, di san Giuseppe oltre quella che ospita il fonte battesimale. L’altare maggiore di gusto barocco con sculture lignee e formelle di rame dipinte da Alfonso Perabò (1652), uno strappo di affresco che raffigura il battesimo di Gesù nel Giordano di Biagio Bellotti, le statue lapidee dei santi Pietro e Paolo che erano sino poco tempo fa poste sul pronao e altri arredi sacri, furono asportati dalla vecchia chiesa di San Pietro e messi ad ornare la nuova costruzione. La consacrazione, che viene ricordata come un evento di notevole importanza e risonanza per la comunità e per i paesi limitrofi, si svolse nel pomeriggio del 18 novembre 1933, presieduta dal cardinale di Milano Ildefonso Schuster, che in quell’occasione fece dono alla comunità parrocchiale delle reliquie di san Lucio.

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